Dovuta a cause naturali la morte di Iorghi, il cavallo crollato in via Mazzini
Le analisi tossicologiche effettuate sui campioni di sangue e di organi del cavallo morto in occasione dell’ultima Sartiglia hanno escluso la presenza di droghe e sostanze dopanti.
Lo hanno stabilito i tecnici di laboratorio di UNIRELAB che hanno effettuato le analisi tossicologiche su Iorghi, il cavallo che il 22 Febbraio, in via Mazzini, morì per infarto.
UNIRELAB è una società istituita dall'Unione Nazionale per l'Incremento delle Razze Equine (U.N.I.R.E.) per offrire una serie di servizi tecnici e sanitari di elevata specializzazione, a beneficio del sistema ippico nazionale. Tra le altre cose la società si occupa del controllo delle sostanze proibite (con un laboratorio antidoping che per conto dell'UNIRE processa circa 35.000 campioni all'anno) e del servizio di anatomia patologica e medicina legale equina.
La Fondazione Sa Sartiglia, che attraverso la Commissione veterinaria è impegnata in un processo di controllo sui cavalli della Sartiglia, subito dopo l’incidente occorso a Iorghi (il cavallo crollato a terra all’imboccatura di via Mazzini), aveva dato mandato alla Commissione composta dai Veterinari Giovanni Panichi, Antonello Bassu e Giuseppe Sedda di far eseguire le analisi sul cavallo per verificarne le cause della morte.
La Commissione si è rivolta alla UNIRELAB di Pomezia che ha effettuato i controlli necessari e ha escluso la presenza di sostanze dopanti e in particolare di antifiammatori steroidi e non sterodi e di miorilassanti nel rene e nel fegato.